Programmi del pomeriggio
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Cairo (Jenna Ortega), una giovane studentessa con uno spiccato talento per la scrittura, viene notata dal suo insegnante (Martin Freeman) che le assegna un progetto che coinvolgerà entrambi in un intreccio sempre più complesso. Mentre i confini si confondono e le loro vite si intrecciano, il professore e la sua protetta devono fare i conti con i loro lati più oscuri, cercando di proteggere se stessi e tutto quello che hanno di più caro.
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Dopo la morte del figlio, lo sceriffo in pensione George Blackledge (Costner) e la moglie Margaret (Lane) lasciano la propria fattoria in Montana per recuperare il giovane nipote dalla custodia di una pericolosa famiglia che vive fuori dagli schemi in Dakota ed è guidata dalla matriarca Blanche Weboy. Quando capiscono che non c'è alcuna intenzione di lasciar andare il bambino, George e Margaret non hanno altra scelta di combattere per la propria famiglia e concludere quello che hanno intrapreso.
On-demand: -
Un regista convoca le sue attrici preferite, quelle con cui ha lavorato e quelle che ha amato. Vuole fare un film sulle donne ma non svela molto: le osserva, prende spunto, si fa ispirare, finché il suo immaginario non le catapulta in un’altra epoca, in un passato dove il rumore delle macchine da cucire riempie un luogo di lavoro gestito e popolato da donne, dove gli uomini hanno piccoli ruoli marginali e il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista: quello del costume. Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.
Prossimi appuntamenti -
Un gruppo di pazienti affetti da disturbo ossessivo compulsivo riceve per errore appuntamento alla stessa ora nello studio di un luminare della psicoterapia e si ritrova, così, a condividere la stessa stanza in attesa dell’arrivo del dottore che però, di ritorno da un convegno a Berlino, è molto in ritardo. Man mano che ciascuno di loro fa ingresso nello studio, si delineano i disturbi da cui sono affetti e che rendono complicata la loro vita sociale e affettiva; imparare a controllare i sintomi è per tutti una questione molto complessa. Costretti a fare gruppo, i pazienti dovranno riuscire non solo a confrontarsi con i propri traumi personali, ma anche ad andare d’accordo e instaurare un rapporto di reciproca fiducia, dando vita ad una esilarante terapia di gruppo autogestita.