Programmi del pomeriggio
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Tim ha 21 anni, ed è un ragazzo piuttosto impacciato, quando apprende da suo padre che tutti gli uomini della sua famiglia hanno un dono particolare. Se si chiudono in un luogo in cui nessuno può vederli e stringono con forza i pugni possono fare dei balzi indietro nel loro passato potendolo così modificare per poi tornare al presente. Tim decide di utilizzare subito questo 'potere' per cercare di trovare una compagna. A un certo punto l'obiettivo diventa Mary, conosciuta in un ristorante al buio, ma quando i giochi sembrano fatti, un errore nel passaggio temporale sembra rimettere tutto in discussione.
On-demand: -
Il film segue le vicende di sei aspiranti comici, stanchi della mediocrità delle loro vite, che si preparano ad affrontare la prima esibizione in un club. Tra il pubblico c’è anche un esaminatore, che sceglierà uno di loro per un programma televisivo. Per tutti è la grande occasione per cambiare vita, per alcuni forse è l’ultima.
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“Oppenheimer”, l’ultima opera cinematografica di Christopher Nolan, si dipana attraverso i vasti panorami della vita di J. Robert Oppenheimer (interpretato magistralmente da Cillian Murphy), trascendendo le tradizionali aspettative di un biopic. Nonostante la grande aspettativa sulla raffigurazione della detonazione della prima bomba atomica, Nolan riesce a catturare l'attenzione dell'audience in un modo completamente inaspettato: il volto umano.
Il film si evolve come un'intima esplorazione delle espressioni facciali. Si parla, si ascolta e si reagisce, mentre il volto di Murphy riflette il tumulto interno di Oppenheimer: un matematico geniale, un leader dal temperamento impulsivo, la cui vita privata è una tempesta di passioni, desideri e errori. Questa profonda introspezione nell'anima di Oppenheimer viene amplificata dalla maestria con cui Nolan e il suo direttore della fotografia, Hoyte van Hoytema, utilizzano il sistema IMAX, non solo per immortalare le vaste distese desertiche del New Mexico ma anche per immergerci nei labirinti della psiche del protagonista.
La struttura narrativa del film è sorprendentemente non lineare. Flashback, visioni e sogni si intrecciano, e Nolan ci fa oscillare tra passato, presente e futuro con maestria. Ogni decisione, ogni azione di Oppenheimer ha ripercussioni e conseguenze, quasi a raffigurare la reazione a catena innescata dalla sua stessa creazione, la bomba atomica.
Ma “Oppenheimer” non è solo la storia di un uomo. Personaggi come General Leslie Groves (Matt Damon), la tormentata moglie Kitty Oppenheimer (Emily Blunt), e l'antagonista Lewis Strauss (Robert Downey Jr.), arricchiscono la trama con le loro sfumature, rappresentando gli aspetti multi-dimensionali dell'era atomica. Ogni volto, ogni espressione racconta una storia, rivelando gli intricati giochi di potere, le alleanze fragili e le personali battaglie ideologiche.
La questione del bombardamento di Hiroshima e Nagasaki è trattata con un approccio originale. Invece di mostrare direttamente gli effetti devastanti della bomba sulle città giapponesi, Nolan ci porta nelle profondità della coscienza tormentata di Oppenheimer, permettendoci di vedere attraverso i suoi occhi le possibili conseguenze di una tale arma sul popolo americano. Questa scelta artistica potrebbe non piacere a tutti, ma è una testimonianza del coraggio di Nolan nel voler affrontare argomenti controversi da una prospettiva fresca e non convenzionale.
Musicalmente, Ludwig Göransson ci immerge in una colonna sonora che oscilla tra l'epico e l'intimo, mentre il montaggio di Jennifer Lame ci guida attraverso la complessità della narrazione, rendendo ogni scena un puzzle da decifrare.
In conclusione, "Oppenheimer" rappresenta un punto di svolta nella carriera di Nolan. Non solo racconta la storia di un uomo e della sua controversa eredità, ma esplora anche le profondità dell'anima umana, delle decisioni che prendiamo e delle loro conseguenze.