Programmi della sera
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John Wick torna in azione a causa di un debito di sangue che lo lega al signore del crimine Santino D'Antonio. L'assassino taciturno e senza pietà , ancora senza la sua amata Mustang del 1969, dovrà dunque recarsi a Roma per onorare la sua promessa. Arrivato nella capitale italiana, però, il killer si troverà accerchiato, come sempre, da una miriade di nemici.
Dovrà dunque scappare per i meandri segreti della criminalità romana, mentre ogni assassino cercherà di metterlo all'angolo ed eliminarlo: sulla sua testa, infatti, pesa una taglia pesantissima.
John, dunque, dovrà dire addio alla sua tanto desiderata pace, lontano da ogni crimine: in questo balletto di pallottole, nessuno ne uscirà vivo.
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John Wick (Keanu Reeves) è ancora in fuga, per due ragioni: è ricercato con una taglia di 14 milioni di dollari sulla testa e, allo stesso tempo, la Gran Tavola lo vuole morto perché ha violato una regola dell'associazione, visto che ha ucciso un membro di spicco. Proprio Santino D'Antonio, in John Wick 2, aveva aperto il contratto su John, di fatto mettendogli alle calcagna tutti i prezzolati assassini dell'organizzazione.
John, in verità , avrebbe già dovuto essere morto, se non fosse stato per Winston (Ian McShane), manager del Continental, che gli ha concesso un'ora per fuggire prima di dichiararlo a tutti gli effetti "excommunicado": questo marchio di infamia, revoca al killer l'appartenenza alla Gran Tavola, lo bandisce da tutti i "benefit" e lo isola da tutti gli altri membri.
John userà tutti mezzi a sua disposizione - e le "armi, molte armi" - per uscire da una New York infernale, dove la morte lo attende a ogni angolo.Prossimi appuntamenti -
Da un racconto di William Gibson che l'ha anche sceneggiato. Nel 2021, un corriere elettronico che nel cervello ha un microchip zeppo di dati preziosi e segreti è braccato dai sicari di una potenza multinazionale farmaceutica. Si rifugia in una comunità di hackers ribelli. Quest'ultima parte è la più suggestiva di un film dove l'apparato figurativo schiaccia quello narrativo e l'azione violenta mortifica il disegno dei personaggi. L'occhio gode, l'intelligenza meno. Delusi i pochi fans di M. Gibson, ma un po' anche quelli, più numerosi, di K. Reeves.
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