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lunedì 30 settembre 2024

Dopo i capovolgimenti degli episodi precedenti - dall'abbandono della palude alle blasonate nozze con la principessa Fiona - l'orco verde dalle orecchie a forma di trombetta, torna nel più politicamente scorretto dei cartoon per assicurare un degno successore al regno di Molto Molto Lontano. In una Hollywood rovesciata a immagine e somiglianza del mondo delle favole, il povero Re Harold, suocero ranocchio di Shrek e padre di Fiona, viene a mancare improvvisamente alla corte dei suoi cari. L'unico erede al trono, dopo il rifiuto incondizionato di Shrek, sembra essere un ingenuo sbarbatello che risponde al nome di Arthur. Insieme al nobile Gatto con gli stivali e al logorroico Ciuchino, i tre eroi partono per una nuova avventura, proprio mentre il Principe Azzurro - stanco ormai di recitare in una platea indegna della sua bellezza - è pronto a meditar vendetta per riprendersi, insieme ai cattivi di tutti i tempi, il regno perduto.

"Barbie", il film estivo diretto e co-scritto da Greta Gerwig, è un trionfo strabiliante, sia tecnicamente che nel tono. Una vera delizia visiva che si distingue come via di fuga estasiante e un grido di combattimento. "Barbie" è talmente ricco di dettagli curati che una sola visione non basta per cogliere tutto; ci vorrebbe una proiezione dedicata esclusivamente agli accessori. Il design dei costumi, opera della due volte vincitrice dell'Oscar Jacqueline Durran, e la produzione guidata dalla sei volte candidata all'Oscar Sarah Greenwood sono un continuo gioco di intelligenze e colori, adatti all'icona in costante evoluzione. E il direttore della fotografia Rodrigo Prieto dona tutto con un luccichio sontuoso. Non si tratta solo di una mera rievocazione delle Barbie che hanno fatto la storia; Gerwig e il suo team hanno saputo dar loro vita con energia e un'intelligenza ironica.

"Barbie" offre momenti di pura ilarità, grazie all'atmosfera surreale di un mondo rosa e ai comici momenti da "pesce fuor d'acqua". Tuttavia, molti dei momenti più ispirati del film potrebbero già esservi noti a causa della massiccia campagna pubblicitaria, come l'omaggio a "2001: Odissea nello spazio" o la ballata nostalgica di Ken.

La trama vede Barbie, interpretata da Margot Robbie, affrontare una crisi esistenziale e intraprendere un viaggio nel mondo reale per trovare se stessa. Ken, interpretato da Ryan Gosling, la accompagna, e i due scoprono verità sconcertanti e fanno nuove amicizie durante il loro viaggio spirituale. Il film affronta tematiche profonde, ma attraverso una lente ironica tipica di Gerwig.

Margot Robbie è impeccabile nel suo ruolo, trovando il giusto equilibrio tra satira e sincerità. Eppure, è Ryan Gosling a rubare la scena con la sua rappresentazione di Ken. Altri membri del cast meritano una menzione, come Kate McKinnon e Issa Rae, che brillano nelle loro performance.

Tuttavia, nonostante la sua ambizione, "Barbie" presenta delle cadute di tono. Dopo un inizio brillante e divertente, il film rallenta nel mezzo, affrontando temi più seri. Gerwig, pur cercando di introdurre tematiche profonde in un blockbuster estivo, talvolta appesantisce la trama con eccessive spiegazioni.

In conclusione, "Barbie" è un film che riesce a intrattenere e allo stesso tempo a stimolare profonde riflessioni. Un vero gioiello estivo che combina il divertimento con una sottile introspezione. È come se, in un mondo fatto di dolci, qualcuno avesse saputo inserire l'ingrediente giusto per renderlo non solo gustoso, ma anche nutriente.

Christian Wolff è un matematico autistico che ha più affinità con i numeri che con le persone. Lavora sotto copertura in uno studio di una piccola città di provincia, come contabile freelance per alcune delle organizzazioni criminali più pericolose del mondo. Messo sotto pressione da Ray King, capo della divisione anti-crimine del Dipartimento del Tesoro, Christian assume l’incarico di un nuovo cliente: una società di robotica d'avanguardia in cui un'addetta alla contabilità ha scoperto un ammanco nei conti di milioni di dollari. Non appena Christian individua le falsificazioni dei documenti avvicinandosi alla verità, il numero delle vittime inizia ad aumentare.

A Londra un analista della CIA, Jack Ryan, sventa un attentato dell'IRA contro la famiglia reale, rimanendo ferito e uccidendo il fratello di Sean Miller, un pericoloso terrorista che gliela giura. Miller lo insegue negli Stati Uniti e gli muove una guerra personale, costringendo Ryan a ritornare in azione per salvare la propria famiglia.

Il film racconta Maria non più come spettatrice, ma come coraggiosa artefice della propria esistenza. Una donna che si interroga sul significato di una morale che costringe alla rinuncia di sé, negando all'umanità la conoscenza completa e il diritto alla costruzione di una propria verità sul mondo.