Programmi del mattino
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La storia di tre famiglie che vivono in tre appartamenti dello stesso condominio borghese.
Prossimi appuntamenti -
Quattro storie di violenza s'intersecano in una struttura apparentemente circolare che va avanti e indietro nel tempo: si chiude 1) due balordi (T. Roth, A. Plummer) si accingono a fare una rapina in una tavola calda; 2) due sicari (J. Travolta, S.L. Jackson) recuperano una valigetta preziosa, puliscono la loro auto, insozzata dal sangue e dal cervello di un uomo ucciso per sbaglio, con l'aiuto di Mr. Wolf (H. Keitel), l'uomo che risolve problemi, e vanno a mangiare proprio nella tavola calda della rapina; 3) uno dei due sicari (Travolta) deve portare a ballare Mia (U. Thurman), moglie del capo (V. Rhames), che, scambiata eroina per cocaina, va in overdose; 4) il pugile Butch (B. Willis) contravviene ai patti, vince un incontro che doveva perdere e scappa con la borsa.
On-demand: -
Film di famiglia e diario intimo, l'8° lungometraggio di N. Moretti comincia il 28 marzo 1994 (vittoria elettorale della destra berlusconiana), termina nell'agosto 1997 quando l'autore decide di tornare al cinema di finzione con un musical, e fa perno sul 18 aprile 1996 quando gli nasce il figlio Pietro, mentre, vinte le elezioni, il centrosinistra dell'Ulivo va al governo. È un film che dice e riferisce molto, insegna moltissimo, suggerisce poco, non racconta quasi mai. A differenza di Caro diario, il mix di privato e pubblico non è riuscito.
On-demand: -
1971: Katharine Graham è la prima donna alla guida del The Washington Post in una società dove il potere è di norma maschile, Ben Bradlee è il duro e testardo direttore del suo giornale. Nonostante Kaye e Ben siano molto diversi, l’indagine che intraprendono e il loro coraggio provocheranno la prima grande scossa nella storia dell’informazione con una fuga di notizie senza precedenti, svelando al mondo intero la massiccia copertura di segreti governativi riguardanti la Guerra in Vietnam durata per decenni. La lotta contro le istituzioni per garantire la libertà di informazione e di stampa è il cuore del film, dove la scelta morale, l’etica professionale e il rischio di perdere tutto si alternano in un potente thriller politico. I due metteranno a rischio la loro carriera e la loro stessa libertà nell’intento di portare pubblicamente alla luce ciò che quattro Presidenti hanno nascosto e insabbiato per anni.
On-demand:
Programmi del pomeriggio
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La 'sporca guerra' secondo Stanley Kubrick in un film epocale con Matthew Modine. Al campo di addestramento di Parris Island il severissimo sergente di ferro Hartman addestra diciassette reclute a diventare spietati marines: i suoi metodi, durissimi e mortificanti, sono in grado di trasformare i soldati in vere e proprie macchine da guerra, pronte per affrontare l'orrore del conflitto in Vietnam. Come il soldato Joker e il soldato Cowboy che si ritroveranno al fronte, nel cuore del paese di Ho Chi Minh, nel mirino di un misterioso cecchino viet cong.
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"Gravity" (2013) è un film di grande impatto e tecnicamente sorprendente, diretto da Alfonso Cuarón. La storia segue le vicende della Dr.ssa Ryan Stone (Sandra Bullock), un'ingegnere medico alla sua prima missione spaziale, e del veterano astronauta Matt Kowalsky (George Clooney), al suo ultimo volo prima della pensione. Durante una passeggiata spaziale di routine, una catastrofe colpisce: lo shuttle viene distrutto, lasciando Ryan e Matt sperduti nello spazio profondo senza alcun collegamento con la Terra e senza speranza di soccorso. Mentre la paura si trasforma in panico, si rendono conto che l'unico modo per tornare a casa potrebbe essere avventurarsi ancora più lontano nello spazio.
Il film è stato distribuito nelle sale cinematografiche il 4 ottobre 2013 e in streaming dal 25 febbraio 2014. Puoi guardarlo in streaming su Google Play Movies, Microsoft Store, Chili e Rakuten TV.
Recensione: Alfonso Cuarón con "Gravity" riesce a creare un film di grande impatto visivo e di sorprendente complessità tecnica, raccontando la storia degli astronauti Ryan Stone e Matt Kowalsky alle prese con una catastrofe nello spazio. Le sequenze di Bullock e Clooney, alle prese con le difficoltà della vita nello spazio, sono al tempo stesso istruttive e affascinanti.
Tuttavia, l'aspetto più sorprendente e impressionante di "Gravity" non è la sua scala, il suo suspense o il suo senso di meraviglia; nel suo cuore, non è principalmente un film sugli astronauti, lo spazio o una catastrofe specifica. A tratti sembra una versione ad alta tecnologia di un racconto di naufragi o di sopravvivenza nella natura che si svolge tra le stelle e che si affiancherebbe perfettamente a film come "Deliverance", "127 Hours", "Cast Away", "Rescue Dawn" o il prossimo "All Is Lost". Nonostante le sue sorprendenti immagini esterne, il film si concentra principalmente sugli interni emotivi, esplorandoli con semplicità e immediatezza, lasciando che i volti e le voci degli attori trasmettano il significato delle scene.
"Gravity" non si limita a osservare i dettagli fisici angoscianti delle lotte degli astronauti, ma si addentra nei sentimenti della Dr.ssa Ryan Stone, un'astronauta alla sua prima missione spaziale. Quando i detriti distruggono il telescopio e il loro mezzo per tornare a casa, Ryan si ritrova sperduta in orbita insieme a Kowalsky, imparando tutto ciò che può dal suo compagno più esperto e lottando per controllare il battito cardiaco ansioso che accompagna la colonna sonora del film insieme al suo respiro affannoso e al sibilo dei razzi del suo zaino spaziale.
Il film è ricco di immagini potenti e toccanti, e Sandra Bullock offre una delle migliori performance fisiche mai viste, incorniciata in modo tale da rendere ogni momento significativo. Il modo in cui si muove e nuota in assenza di gravità è una lezione magistrale su come suggerire stati interiori con gesti. Un'immagine di Ryan rannicchiata come in un grembo materno in assenza di gravità ha un impatto primordiale: è un'immagine onirica estratta dalle profondità dell'inconscio junghiano. Alcuni dei primi piani del viso di Bullock attraverso il visore del suo casco evocano il film di Carl Dreyer "La passione di Giovanna d'Arco", il film che ha perfezionato il primo piano emotivamente espressivo. "Gravity" evoca quel classico muto e altri - tra cui il cortometraggio sperimentale di Maya Deren "Meshes of the Afternoon", la cui sequenza più analizzata, una serie di inquadrature che riducono l'evoluzione a quattro gesti, potrebbe aver influenzato la scena finale apertamente metaforica del film di Cuarón.
Se qualcuno mi chiede di cosa parla "Gravity", gli dirò che è un'avventura tesa su una missione spaziale andata male, ma una volta che avranno visto e compreso il film, conosceranno la verità . La parola radice di "Gravity" è "grave", che significa pesante o cupo o sostanziale, ma è anche un sostantivo: il luogo in cui tutti finiremo prima o poi. Il film parla di quel momento in cui si è subito una sfortuna che sembrava insopportabile e si è creduto che ogni speranza fosse perduta e che si potesse arrendersi e morire, e poi non si è fatto. Perché si è deciso di andare avanti? È un mistero tanto grande quanto qualsiasi altro nella fisica o nell'astronomia, e uno con cui abbiamo tutti lottato e trascendentalizzato.
In sintesi, "Gravity" è un'opera di grande impatto emotivo e tecnico che riesce a raccontare una storia avvincente e coinvolgente, pur mantenendo una certa semplicità nella narrazione. Il film è un'esperienza cinematografica memorabile, e merita di essere visto e apprezzato per la maestria con cui è stato realizzato e per il messaggio di speranza e resilienza che trasmette.
On-demand: -
John Cena e Brian Cox nella pellicola targata Sky Original. Una giovane giornalista scopre una cospirazione che coinvolge un candidato alla Presidenza degli Stati Uniti.
Programmi della sera
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Un talent scout del mondo del baseball (Clint Eastwood) sta perdendo la vista ma decide comunque di partire per un viaggio on the road insieme alla figlia, con l’intenzione di incontrare una giovane promessa.
On-demand: -
La storia di tre famiglie che vivono in tre appartamenti dello stesso condominio borghese.
Prossimi appuntamenti -
Gran Torino (2008) è un film di Clint Eastwood, che lo ha anche diretto e interpretato. La trama segue le vicende di Walt Kowalski, un anziano vedovo di origine polacco-americana che vive in un quartiere multietnico di Detroit. Walt è un ex operaio della Ford e un veterano della guerra di Corea, che ha una profonda avversione per le minoranze etniche e per il mondo che lo circonda. Un giorno, a causa di una serie di eventi casuali, incontra Thao, un giovane di origine cinese-americana che vive nella sua stessa strada e che è sotto l'influenza del gang locale.
Inizialmente ostile e scontroso, Walt finisce per instaurare un rapporto di amicizia con Thao e con la sua famiglia, aiutandoli a difendersi dal gang e a sfuggire alla violenza del quartiere. Nel corso della storia, Walt impara ad accettare le differenze culturali e a superare i suoi pregiudizi, diventando un simbolo di speranza e di riscatto per tutti i personaggi del film.
Gran Torino è stato girato principalmente nella città di Detroit, negli Stati Uniti, e ha ottenuto un notevole successo di pubblico e di critica, diventando uno dei film più iconici di Clint Eastwood. Il titolo del film fa riferimento alla celebre automobile prodotta dalla Ford, che rappresenta un simbolo di potere e di prestigio per Walt e per tutti i personaggi del film.
Gran Torino, le frasi più importanti del film
"I'm not interested in rehabilitation. I'm interested in retribution." (Non sono interessato alla riabilitazione. Sono interessato alla vendetta.)
"You want to be some kind of hero? You want to save your people from the likes of me?" (Vuoi essere una specie di eroe? Vuoi salvare il tuo popolo dalla mia specie?)
"I'm not a good man. I'm just an old man trying to hold on to his pride." (Non sono un buon uomo. Sono solo un vecchio che cerca di mantenere il suo orgoglio.)
"I'm gonna tell you something right now. You got a lotta problems, boy. But you ain't alone." (Ti dirò una cosa adesso. Hai un sacco di problemi, ragazzo. Ma non sei solo.)"You can live in this world without being of it." (Puoi vivere in questo mondo senza farne parte.)Che cos'è la Gran Torino?
La Gran Torino è un'automobile prodotta dalla Ford Motor Company dal 1968 al 1976. Era considerata una delle muscle car più potenti e prestigiose del suo tempo e è diventato un simbolo di potere e di successo per molti americani. Nel film Gran Torino, il personaggio di Walt Kowalski possiede una Gran Torino del 1972, che rappresenta per lui un legame con il passato e con la sua identità di operaio della Ford. La Gran Torino diventa anche un simbolo di redenzione e di speranza per Thao e per tutti i personaggi del film, che lottano per superare le barriere culturali e raggiungere la loro libertà .
Dove è stato girato il film Gran Torino?
Il film Gran Torino è stato girato principalmente a Detroit, nel Michigan, negli Stati Uniti. La città di Detroit è stata scelta come location principale per la sua storia industriale e per il suo quartiere multietnico, che rappresenta perfettamente le tematiche del film. Inoltre, la Ford Motor Company ha una storia molto radicata a Detroit, e il personaggio di Walt Kowalski è un ex operaio della Ford, quindi il film ha un legame molto stretto con questa città .
Come va a finire Gran Torino?
Senza rivelare troppi dettagli sulla trama, posso dire che Gran Torino ha un finale emotivamente intenso e soddisfacente. Walt e Thao raggiungono una profonda comprensione reciproca e diventano amici per la pelle, superando tutte le barriere culturali e i pregiudizi che li separavano all'inizio. Alla fine del film, Walt affronta il gang e risolve definitivamente i problemi del quartiere, diventando un vero eroe per Thao e per tutti i personaggi del film.
Gran Torino, storia vera
Gran Torino è un film di finzione, quindi non è basato su una storia vera. Tuttavia, il film affronta tematiche molto reali e attuali, come il razzismo, la violenza delle gang e l'emarginazione sociale, che sono molto presenti nella società americana e in altre parti del mondo. Inoltre, il personaggio di Walt Kowalski è ispirato in parte al vero Clint Eastwood, che ha lavorato come operaio nella Ford prima di diventare un attore e un regista di successo.
Perché la Gran Torino si chiama così?
La Gran Torino si chiama così perché è stata prodotta dalla Ford Motor Company, che ha sede a Dearborn, nel Michigan, negli Stati Uniti. La città di Dearborn è situata sul fiume Rouge, che a sua volta è il fiume più lungo del Michigan e il terzo fiume più lungo degli Stati Uniti. Il nome "Rouge" deriva dall'antica parola francese per "rossa", ed è stato scelto per la Gran Torino perché richiama il colore della vernice della prima automobile della Ford, che era rossa. La Gran Torino è diventata un'icona dell'automobilismo americano e un simbolo di potenza e prestigio per molti appassionati di auto.
In conclusione, Gran Torino è un film intenso e toccante, che affronta temi universali come il razzismo, la violenza e l'emarginazione sociale in maniera profonda e coinvolgente. La performance di Clint Eastwood è straordinaria, e il film riesce a trasmettere un messaggio di speranza e di riscatto che tocca il cuore di chi lo guarda. Se sei interessato a vedere questo film, puoi trovarlo in streaming su diverse piattaforme, come Apple iTunes, Google Play Movies, Microsoft Store, Chili e Rakuten TV.
Prossimi appuntamentiOn-demand:
Programmi della notte
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Driver (non ha un nome) ha più di un lavoro. È un esperto meccanico in una piccola officina. Fa lo stuntmen per riprese automobilistiche e accompagna rapinatori sul luogo del delitto garantendo loro una fuga a tempo di record. Ora Driver avrebbe anche una nuova opportunità : correre in circuiti professionistici. Ma le cose vanno diversamente. Driver conosce e si innamora di Irene, una vicina di casa, e diventa amico di suo figlio Benicio. Irene però è sposata e quando il marito, Standard, esce dal carcere la situazione precipita. Perché Standard ha dei debiti con dei criminali i quali minacciano la sua famiglia. Driver decide allora di fargli da autista per il colpo che dovrebbe sistemare la situazione. Le cose però non vanno come previsto.
On-demand: -
Jesse Eisenberg, Ed Harris e Clemence Poesy nel biopic su Marcel Marceau. Nella Francia occupata dai nazisti, il mimo si unisce alla Resistenza per salvare centinaia di bambini ebrei.
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Mort Rifkin (Wallace Shawn) è un ex professore e un fanatico di cinema sposato con Sue (Gina Gershon), addetta stampa di cinema. Il loro viaggio al Festival del cinema di San Sebastian, in Spagna, è turbato dal sospetto che il rapporto di Sue con il giovane regista suo cliente, Philippe (Louis Garrel), oltrepassi la sfera professionale. Il viaggio è però per Mort anche un’occasione per superare il blocco che gli impedisce di scrivere il suo primo romanzo e per riflettere profondamente. Osservando la propria vita attraverso il prisma dei grandi capolavori cinematografici a cui è legato, Mort scopre una rinnovata speranza per il futuro.
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