Creed - Nato per combattere
2015Sinossi
Adonis Johnson è il figlio di Apollo Creed, ex campione del mondo dei pesi massimi e pugine contro il quale Rocky Balboa perse la sua prima sfida per il titolo. Purtroppo Apollo morì prima della nascita del figlio, quindi Adonis non ha mai avuto la possibilità di conoscere il padre. Anche lo stesso Adonis è un puglie e vanta uno score di 15 vittorie e nessuna sconfitta, sebbene tutte guadagnate in circuiti minori in Messico.
Per cercare di dare una svolta alla sua carriera, il giovane si trasferisce a Philadelphia sperando di convincere Rocky Balboa, avversario e grande amico del padre, a diventare suo allenatore. Alla fine Rocky accetta la proposta e inizia a trasmettere tutto il suo sapere al giovane Adonis. Nel frattempo, il campione del mondo dei pesi massimi leggeri, l'inglese Ricky Conlan, sta cercando qualcuno che lo possa sfidare per il titolo...
1998. Il tredicenne Adonis Johnson è il figlio illegittimo del celebre pugile Apollo Creed, colpito a morte sul ring nel 1985 dal rivale sovietico Ivan Drago. Il giovane Adonis non ha mai conosciuto suo padre, anche la madre è morta prematuramente. Un'infanzia difficile, la sua, tra assistenti sociali e riformatori, fino a che il ragazzino viene preso in affido da Mary Anne, la vedova di Apollo, che lo cresce come un figlio. Nel 2015 l'ormai trentenne Adonis si divide tra un lavoro d'ufficio che non ama e gli incontri di boxe nei bassifondi. Combatte utilizzando il cognome della madre per guadagnarsi merito ed evitare paragoni scomodi con suo padre. Disputa piccoli incontri a Tijuana (Messico) ed è affascinato dalle sfide tra Apollo e Rocky Balboa.
Di ritorno da un incontro, Adonis decide di dare le dimissioni dal proprio incarico in azienda e comunica alla matrigna la volontà di intraprendere la carriera di pugile professionista. La donna non è affatto d'accordo con la decisione del ragazzo che rievoca in lei il ricordo doloroso della morte di Apollo sul ring. Adonis decide comunque di provarci: si trasferisce a Philadelphia e rintraccia Rocky Balboa, che dopo l'ultimo incontro/esibizione di qualche anno prima ha definitivamente appeso i guantoni al chiodo e gestisce h24 il ristorante Adrian's. Una sera, poco dopo il suo arrivo in città, Adonis si presenta nel locale di Rocky e gli rivela la sua identità, chiedendo all'ex stella dei pesi massimi di allenarlo. Questi inizialmente rifiuta, pur mostrandosi incuriosito dal giovane. Adonis però non demorde e, dopo diversi tentativi andati a vuoto, riesce a convincere Rocky, che scorge nel fare da coach al ragazzo una nuova ragione di vita, essendo rimasto di fatto solo dopo il trasferimento del figlio in Canada e le morti di Adriana e del genero Paulie.
Rocky allena Adonis, insegnandogli i trucchi del mestiere, migliorandone così i difetti. Da boxeur acerbo, il giovane Creed si trasforma presto in un pugile di valore, arrivando a vincere un importante incontro contro il quarto pugile più forte al mondo. Intanto Adonis si innamora di Bianca, brillante cantante vicina di casa che diventa presto la sua ragazza. Non passa molto tempo prima che il mondo scopra la sua vera identità come figlio naturale del grande Apollo. È per questo motivo che il manager dell'inglese Ricky Conlan, campione del mondo dei mediomassimi, propone al ragazzo un incontro dove Adonis dovrà però utilizzare il suo cognome paterno, con l'evidente scopo di farne un grande evento mediatico in grado di far lievitare la borsa. Spinto dall'orgoglio (Conlan lo provoca pubblicamente definendolo un raccomandato), Adonis accetta la sfida. Ormai affezionato a Rocky, si trasferisce a vivere da lui in modo che lo possa allenare più da vicino. Rocky però, durante gli allenamenti, viene preso da strani conati di vomito e ha un malore.
Soccorso da Adonis, viene subito ricoverato in ospedale e le sue condizioni sembrano migliorare. Nei giorni successivi viene però contattato da un medico che gli rivela i risultati delle analisi, da cui risulta la presenza di un tumore. La prima reazione di Rocky è quella di non volersi curare, memore degli effetti della chemioterapia su Adriana. Quando Adonis scopre la verità, è sconvolto. Tenta invano di motivare Rocky a lottare, ma questi, in una toccante riflessione, gli confessa di non avere più alcuno stimolo nella vita e per questo accetterebbe di morire. I due litigano fino a che Rocky, tornato lucido, si lascia convincere da Adonis: combatteranno le loro personali battaglie insieme, uno sul ring l'altro su un letto d'ospedale. Dopo una dura e a tratti commovente sessione di allenamenti che accompagna le cure di Rocky, Adonis Creed sale sul ring a Liverpool per affrontare il campione in carica. Tutto il mondo assiste alla sfida; persino Mary Anne da casa è pronta ad incitare quello che ormai considera suo figlio.
Ha inizio il match e, fin dalle prime battute, risulta chiaro che Conlan è un pugile più potente e navigato di Adonis, che dal canto suo combatte con generosità e coraggio, mostrando anche una buona tecnica. La lotta si fa estenuante e ricorda un po' gli incontri tra Rocky e Apollo. Adonis, colpito duramente, ha ormai un occhio completamente chiuso ed è alle corde. Rocky, intuita la vicina resa del giovane, lo sprona a dare il tutto per tutto. Incoraggiato, Adonis prende le misure a Conlan ma questi gli sferra un destro terrificante che manda al tappeto il giovane Creed, che per un attimo perde i sensi. Una visione in cui appare Apollo lo motiva a rialzarsi e, a sorpresa, Adonis passa dal quasi KO all'assestare un colpo micidiale che fa crollare a terra il campione in carica. Per pochi secondi lo sfidante non si aggiudica l'incontro per KO tecnico. Conlan, stordito, si rialza a fatica e suona così la campana che pone fine al match. Si va dunque ai voti, con la giuria che premia il campione in carica, anche se appare chiaro che il vero trionfatore morale è proprio Adonis, sommerso dagli abbracci di Bianca e Rocky. Anche Conlan si congratula col giovane Creed per la sua tenacia, prevedendo per lui un futuro da campione.
Qualche giorno dopo l'incontro, Adonis e Rocky salgono insieme la celebre scalinata del Philadelphia Museum of Art, per guardare la città da lontano e riflettere su ciò che li attende.